Ogni anno, attorno al 22 febbraio, il gruppo scout celebra il World Scout ThinkingDay, un evento di fratellanza mondiale nel giorno che ricorda il compleanno del nostro fondatore Baden Powell.
Negli stessi giorni ricorreva un anno dall’inizio della guerra in Ucraina. Quale migliore occasione per prendere del tempo per ripensare a cosa sia e non sia per noi la PACE?
Nella piovigginosa serata di venerdì 24 febbraio 2023, un centinaio di persone hanno accolto il nostro invito a marciare per la Pace.
L’appuntamento era per tutti era la scuola materna Maria Regina della Pace in un percorso che, passando per il Tempio Canoviano, ci ha portati fino in piazza Canova.
Partendo da una riflessione su cosa “non è pace” abbiamo invitato tutti a leggere dentro il proprio animo. La “non pace” era un muro di scatole, segnato da egoismo, litigi, disuguaglianze, come anche i bambini dell’asilo e i ragazzi del catechismo ci hanno raccontato con i loro disegni. Un muro che è stato abbattuto dalla spontaneità e dalla gratuità dei bambini, mentre veniva letto cosa era invece per loro invece “Pace”.
Durante il percorso sono state diverse le testimonianze presentate, a partire da una ragazza vittima di bullismo, una donna vittima di violenza che è riuscita a riscattarsi, quella dell’associazione “un ponte verso” di Cornuda sul tema dell’accoglienza dei profughi siriani e ucraini, e infine quella di Don Davide Schiavon, direttore della Caritas Tarvisina che ci ha parlato di “Come abitare questa notte con la luce della fede”.
L’intervento di Don Davide ci ha portato a riflettere su come possiamo vivere gesti di pace e di accoglienza nella quotidianità di tutti i giorni. Un momento semplice e significativo sul quale ci siamo confrontati con il nostro vicino durante il cammino verso il parco Canova.
Ad ogni testimonianza è stata “accesa” una lettera della parola pace con l’intenzione di farla risuonare dentro l'animo di ciascuno, degli stimoli che ci hanno portati, all’ultima tappa della nostra marcia, a condividere un impegno concreto di pace nella nostra vita.
Tutti gli impegni, legati ad una corda hanno formato una catena, come dei nastri attaccati alla coda di un aquilone, testimonianze della nostra comunità che vive e crede nei piccoli gesti di pace, cominciando dalle parole chiave “Grazie, scusa e ti voglio bene.”
A conclusione ci siamo raccolti in un momento di preghiera accompagnati dalle parole del rappresentante della comunità indiana di Cavaso e guidati dal nostro Don Pier Angelo
Custodiamo nel cuore le parole di don Davide, “nel cielo di Possagno, nel cielo di questa umanità, hanno volato gli aquiloni della fede, della speranza e della carità di un gruppo di persone che non vuole rassegnarsi, che vuole dare concretezza al sogno di pace” e, come dice anche il nostro fondatore Baden Powel per “lasciare il mondo un po’ migliore di come lo abbiamo trovato.”