Diverse persone e pagine hanno pubblicato un articolo, un pensiero, qualche foto sui nostri 40 anni.
Cerchiamo di raccogliere in questa pagina i collegamenti a questi contenuti, e ringraziamo sentitamente tutti gli autori
Articolo del Prof. Giancarlo Cunial
Tante camicie azzurre, vecchie e nuove, riempiono un campo. Questo è uno dei tanti ricordi del quarantennale, una bellissima esperienza, in cui nipoti, nonni e genitori si sono trovati per divertirsi assieme e per festeggiare i 40 anni del gruppo Cavaso 1. Dopo il campo estivo non vedevamo proprio l’ora di trovare tutti i nostri compagni e compagne del reparto, ma la cosa più entusiasmante è stata vedere tante generazioni di scout assieme che si sono ritrovate con le proprie ex-squadriglie, con i loro capi e amici dimostrando quel senso di comunità che è parte fondante della vita scout.
Riordinando foto e fogli per la mostra fotografica ci siamo divertiti tanto e abbiamo scoperto curiosità su molte persone del nostro paese e sul gruppo, che poi sono state confermate e arricchite dalle storie di Don Bruno, sempre molto simpatico e gentile, che ci ha raccontato tutto sulla fondazione del nostro gruppo. Anche montare le costruzioni è stata un’occasione ottima per conoscerci ancora meglio, ripassare qualche nodo e legatura imparata al campo e immaginare come tutto quel campo sportivo sarebbe stato qualche giorno più tardi, sia con gli scout del nostro gruppo che con tutte le persone che hanno visitato la cittadella.
Uno dei momenti più divertenti è stato giocare con piccoli e grandi a roverino e non solo, è stato anche molto bello partecipare tutti alla Messa pensata proprio per noi e celebrata da Don Pierangelo, Don Bruno e il vescovo Michele. Questo è stato il momento perfetto per ringraziare Gesù per la nostra bellissima famiglia scout che per ora ha compiuto 40 anni ma che speriamo possa festeggiarne tanti altri di compleanni in modo da rifare una festa così.
Esploratori e Guide del Reparto Alte Cime
E’ stata una grande gioia per me ritrovare, dopo tanti anni, i volti amici dei ragazzi che ora sono papà e mamme e pure nonni. Insieme a loro abbiamo cominciato l’avventura scout senza nemmeno conoscere il metodo educativo e i rischi che correvamo. Nei primi due anni abbiamo praticato uno scautismo “fai da te”, con entusiasmo e fantasia, avendo nella mente e nel cuore l’obiettivo più importante: fare dei ragazzi di Cavaso, e dei paesi vicini, dei bravi cittadini e dei buoni cristiani, sempre con l’aiuto di Dio. Determinante è stato il ruolo dei genitori che si sono scoperti ancora più educatori partecipando al gioco dei ragazzi e facendosi garanti di fronte al paese. Auguro ai ragazzi e ai capi Agesci, gran bel gruppo, di puntare sempre in alto. Io ci sono ancora, grazie al nostro Masci che accoglie quanti vogliono continuare le belle imprese.
Don Bruno
Il 40 anniversario del gruppo scout di Cavaso è stato per noi come entrare nella macchina del tempo e ritrovare l’atmosfera e le persone che hanno fatto parte per un lungo periodo di tempo della nostra vita, anzi che ne fanno ancora parte visto che i nostri figli hanno avuto la fortuna di aderire a questo splendido gruppo. È stata una vera e propria festa, abbiamo riunito parte del “vecchio clan” e rivissuto momenti trascorsi insieme: le risate, le fatiche, le esperienze e le crescite personali … ogni volta che ci ritroviamo lo spirito è sempre lo stesso di unione e di allegria. Anche dormire in tenda è stata un’esperienza… piuttosto fresca…ma che ci racconteremo sicuramente nei prossimi anniversari…
Siete una forza per il paese e per i giovani, avete tutto il nostro sostegno e vi ringraziamo per il tempo, la disponibilità e tutto l’impegno che ci mettete.
Paolo e Marica
Il 17 e 18 settembre scorso il gruppo scout di Cavaso ha festeggiato i suoi 40 anni di attività a cui ho avuto l’onore di partecipare.
Una distesa di camicie azzurre sul prato verde del campo sportivo mi ha fatto ritornare indietro nel tempo. Horespirato da subito un’aria familiare che mi ha risvegliato ricordi felici e momenti significativi della mia vita quando ho prestato servizio per alcuni anni nel mitico Cavaso 1.
Durante il periodo trascorso nel gruppo con qualcuno della comunità capi ho condiviso momenti che hanno messo in luce le nostre fragilità ma anche risorse inaspettate.
Questo ha creato legami profondi che, a distanza di tempo, riconosco ancora come tali.
Ho ritrovato la semplicità dello stare insieme che mi aveva coinvolto già dalla prima volta e la voglia di sentirmi parte di qualcosa di più grande.
Ho apprezzato questa gioiosa comunità capi, numerosa e con voglia di mettersi in gioco e spendere del proprio tempo ed energie per il futuro dei nostri ragazzi.
Sono grata al gruppo scout Cavaso 1 ed alla comunità di Cavaso che mi ha fatto scoprire cosa significhi essere comunità e questo mi ha dato il coraggio e la forza di mettermi a disposizione per dare il mio contributo anche nella mia parrocchia.
Grazie Cavaso1 Buona strada
Adriana
Ciao sono Pierdavide, un lupetto del branco Rocce Azzurre. La festa dei 40 anni è stata bellissima mi è piaciuto molto fare giochi e attività con gli altri lupi più grandi e mi è piaciuto molto anche ascoltare cosa facevano i vecchi scout. Non vedo l'ora che arrivino i 50 anni scout.
Pierdavide lupetto del Branco Rocce Azzurre
La cosa che più mi ha colpito di questa esperienza è stato l'entusiasmo con cui è stata vissuta. Si poteva cogliere nell'aria la voglia di stare insieme e di rivivere vecchi ricordi, che sabato accomunava le diverse generazioni presenti; la voglia di mettersi in gioco e affrontare nuove avventure che poi la domenica ha travolto anche chi ha voluto affacciarsi sul nostro mondo scout, pur non facendone parte.
Elisa scolta clan Horeb
Ripercorrendo con la memoria i giorni del 17/18 Settembre di quest’anno, continua a danzare nella mia mente l’insieme delle tante camicie “azzurre” dell’AGESCI e delle nostre del MASCI “grigio perla”. Rivedo i volti ed i sorrisi e risento le voci di fratelli e sorelle scout che non vedevo da anni.
Se pur invecchiati di qualche anno è stato bello ritrovarci, con uno spirito giovane, con un cuore caldo. Ci siamo ritrovati non per celebrare “una nostalgia” ma per rinfrancarci su dei valori condivisi, su dei cammini fatti insieme, sull’affetto sincero che conserviamo gli uni nei confronti degli altri e che raccoglie la vera essenza dell’esperienza scout, sia dell’Associazione Giovanile (AGESCI) che del Movimento Adulto (MASCI).
Brillavano i nostri occhi, rivedendo chi aveva fatto strada con noi e condiviso esperienze di gioia ma anche momenti di fatica, ma brillavano anche nel rivedere la felicità dei nostri figli che, stati scout, si ritrovavano insieme a tutti i lori amici; diremo che è stata una festa anche di famiglie.
Smontate le strutture, ripulito il campo, tolti gli stand, esco dal campo sportivo di Cavaso (luogo dei festeggiamenti) mi giro e guardo il palco vuoto con nostalgia. Nel mio cuore c’è una sola parola: GRAZIE a tutti noi! Sospeso nel tempo ne rimane il profumo, e con uno sguardo che ora è rivolto al futuro, proseguo il cammino.
Sonia Mondin Magister Comunità Masci “Oltre i Confini”
40 anni fa avere 10 anni in un paese come Cavaso voleva dire pomeriggi liberi di trovarsi con i coetanei in autonomia, in bici, a piedi...senza la macchina, e spesso il controllo, dei genitori.
40 anni fa avere 10 anni e fare scoutismo a Cavaso era un'altra occasione per noi ragazzi per stare insieme in modo avventuroso, divertente, spontaneo. Lo stile e l'equipaggiamento sono venuti dopo. Solo dopo abbiamo conosciuto B.P. (n.d.r Baden Powel il fondatore dello scoutismo) , la legge, la promessa (tutti insieme sul prato dell'asilo a Caniezza...un evento!), l'uniforme, i campi estivi. All'inizio le sigle L/C ...E/G...non mi appartenevano. Per me l'importante era stare insieme, giocare, fare ... Poi il semplice fare è diventato un cammino di progressione personale, all'epoca inconsapevole, ma che ha messo radici, ha costruito le fondamenta di chi sono ora. Il gioco si è trasformato in strada, servizio...sia in associazione sia fuori ed è diventato stile di vita.
La festa dei 40 anni di scoutismo a Cavaso è stata dare un nome a questo percorso della mia vita, è stata un'emozione dopo l'altra nel rivedere volti legati per sempre alla mia adolescenza e giovinezza, è stata guardare per ore foto e dire "ti ricordi quella volta...?", è stato ridere fino alle lacrime con i compagni di questa grande avventura ed è stato un segnale di speranza vedere ancora ragazze e ragazzi disposti a giocare e soprattutto una Co.Ca. numerosa, giovane ed entusiasta. Grazie e Buona strada Cavaso 1!
Romina
Il terzo fine settimana di settembre il gruppo scout del nostro paese ha soffiato ben 40 candeline: due giorni di festa in stile scout, appunto, sapientemente organizzati dai capi gruppo, Lisa Damini e Sandro Sartori, assieme alla Comunità Capi, al MASCI e ad alcuni volontari. Invitate tutte le branche, dai lupetti al clan, e ovviamente tutte le persone che hanno fatto parte, chi prima e chi dopo, di questa associazione.
Nonostante fosse ancora estate, la temperatura è scesa vertiginosamente la sera precedente all’evento, quasi a volerci mettere alla prova rispetto ad una delle citazioni più famose del nostro fondatore BP, “non esiste buono o cattivo tempo, ma esiste buono o cattivo equipaggiamento”.
In realtà, anche se faceva veramente freddo per il periodo scelto, i cuori dei partecipanti si erano già scaldati non appena le corde della chitarra hanno intonato le prime note di “Siamo una nave che va”.
Chi ha avuto la fortuna e il privilegio di fare lo scout in un gruppo come il nostro sapeva che questo compleanno sarebbe stato unico, e non sarebbe proprio mancato.
Rivedere vecchi compagni di strada, ex capi e sempreverdi del Cavaso 1, cantare assieme QUELLE canzoni, condividere la Santa Messa, la cena, un divertentissimo fuoco serale come ai vecchi, meravigliosi tempi, è stato qualcosa di raro e prezioso, in questo mondo che va velocissimo e non ci lascia il tempo di capire chi siamo, dove stiamo andando e cosa vogliamo diventare.
In quei due giorni eravamo noi, gli scout di Cavaso, accomunati da quei valori di comunità, semplicità, fratellanza, condivisione, autenticità, che ci hanno fatti tornare a casa stanchi, senza voce, ma con il cuore e gli occhi pieni di ricordi stupendi.
Grazie a chi ha reso possibile tutto questo e continua a dedicare il proprio tempo a questo validissimo modello educativo. In attesa del prossimo compleanno!
“Vieni pure accanto a me
ti ho cercato di nascosto
sento che ora sei vicino
qui vicino ci scalda lo stesso fuoco”
Maria Cunial