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Quest’anno noi esploratori e guide del Reparto Alte Cime abbiamo partecipato al campo estivo a Le Ei, una località di Lamon, dal 29 luglio al 7 agosto.
Appena arrivati al campo, ci siamo messi subito al lavoro e abbiamo montato sopraelevate, tende ed angoli di squadriglia, che sarebbero stati la nostra casa per i successivi 10 giorni. Poi sono successe talmente tante cose emozionanti, e a volte anche tristi, che, per raccontarle tutte, avremmo bisogno di un libro intero, ma ne vogliamo ricordare alcune che ci hanno segnato particolarmente, a partire dall’alzabandiera che avevano progettato alcuni di noi e che abbiamo costruito assieme e che ogni mattina e sera entrava in funzione, immerso nel maestoso silenzio mentre le bandiere si alzavano e si abbassavano davanti ad un panorama mozzafiato. Per non parlare poi dello scoppiettio del fuoco serale, dei nostri canti e delle stelle che vegliavano su di noi, delle chiacchierate in squadriglia mentre, davanti al calore del forno, ci preparavamo da mangiare. Tutto questo sempre accompagnato da molta attività fisica, come la ginnastica del mattino, la salita per andare nei nostri angoli, le olimpiadi, le prove di sopravvivenza e la “lunga” camminata durante la quale, grazie a uno spiraglio nella nebbia, abbiamo potuto ammirare il nostro campo dall’alto.
In questi splendidi giorni abbiamo rafforzato le nostre amicizie e abbiamo capito che, anche se ci saranno sempre delle piccole incomprensioni, queste possono essere risolte con un abbraccio, l’abbraccio che ci siamo scambiati proprio durante la Messa dell’ultimo giorno, perché questo campo e questo reparto è stato per noi Paradiso.
Ogni squadriglia ha vissuto il campo in modo unico, quindi, vi lasciamo scoprire proprio da loro come è andato:
“Ma come è andato il campo?”
Molti ce lo chiedono spesso, ma per noi è difficile ridurre in poche parole tutte le esperienze, le emozioni e le soddisfazioni di questi dieci giorni. Vorremmo piuttosto poter raccontare di tutte quelle amicizie che portiamo nel cuore e che sono cresciute assieme a noi in questo periodo, facendoci trascorrere dieci giorni in un mondo parallelo, lontani dalle solite abitudini e circondati dalla buona compagnia e dalla natura.
Sia nelle situazioni di gioia sia in quelle di tristezza, ci accompagnava sempre la musica che ci dava energia e ci faceva sentire un gruppo, tanto che la usiamo tuttora tutti i giorni per ricordare quei momenti, farli ritornare vivi. Per noi è stato molto importante sentirci accolte e sostenute in un gruppo, senza maschere e senza sentirci giudicate in nessun modo.
Auguriamo a quelli che ci hanno accompagnato di preservare sempre i bei momenti e a quelli al di fuori di questo "mondo" di potersi trovare in queste bellissime esperienze e amicizie
A noi il campo quest'anno è piaciuto molto soprattutto i momenti del fuoco serale in cui eravamo tutti assieme, dato che si è sentita molto l'atmosfera da campo. Secondo noi questa esperienza dovrebbe essere fatta da tutte le persone almeno una volta nella vita perché davvero insegna molto a chi la vive ed è davvero unica e fantastica nel suo genere.
Per noi Jaguare il campo di quest'anno è stata un'esperienza indimenticabile sotto ogni aspetto. Ci ha insegnato un'infinità di cose, sia per la crescita personale e sia di manualità e costruzione. È stata un enorme opportunità per stringere i legami che già avevamo con le altre squadriglie e crearne di nuovi, infatti tutte siamo tornate a casa con nuove amicizie nel cuore.
Siamo davvero orgogliose di noi stesse per il modo in cui abbiamo affrontato le situazioni più complicate e ricche di tensione e per aver raggiunto nuovi traguardi, ad esempio la costruzione della sopraelevata. Questo campo sarà per sempre un magnifico ricordo!
Questo campo è stato a dir poco particolare, non fraintendeteci, è stato bellissimo, ma ci sono state varie difficoltà che lo hanno reso molto diverso rispetto agli altri. Nonostante questo ci ha donato un sacco di ricordi e belle esperienze che faranno da base al nostro futuro, inoltre questo campo ci ha lasciato molte nuove amicizie, e non solo tra di noi, ma anche con i capi, amicizie che non si romperanno mai.
Non si può descrivere perfettamente cosa sia un campo; per noi questo nello specifico è stato caratterizzato da risate, pianti, tante difficoltà ma soprattutto da legami. Il rapporto che siamo riuscite a stringere ci ha fatto superare tutti gli ostacoli senza cedere, perché sapevamo di poter contare su di noi. Oltre a noi 5 singole persone, ce n’erano tantissime altre che con noi hanno vissuto la bellissima esperienza. Anche con loro ci sono stati tanti pianti e risate, ci cercavamo a vicenda per poter parlare di come fosse andata la giornata, per trovare un attimo di sollievo e per potersi divertire nel modo migliore che conosciamo: stare insieme.
Nonostante le tantissime emozioni che questi 10 giorni ci hanno fatto vivere l’unione e il divertimento hanno vinto su tutto. Ci porteremo per sempre dietro ricordi stupendi, difficili da dimenticare. A tutti, almeno una volta nella vita, servirebbe un campo, e noi auguriamo a tutti un’esperienza che possa far vivere emozioni che a noi ha creato questo campo.
Cari E/G, qual è il sogno che desiderate per il mondo? Provo a indovinare: la Pace! Avete mai provato a parlarne in Squadriglia, in Reparto, a casa o a scuola? Non è un argomento facile. Entrano in gioco dinamiche economiche, politiche, sociali, culturali di cui è diffi cile persino avere percezione. Possiamo però provare a fare ordine in un percorso che guidi verso la pace e la fratellanza. Su questo numero troverete qualche strumento per avvicinarvi con delicatezza a ciò che è alla base di un mondo di pace: cibi sostenibili, accoglienza, inclusione, migrazione…